Collezione diarte africanabelga. Questa statuetta africana rappresenta l'Hogon, che cavalca senza sella. La sua patina verderame gli conferisce un aspetto autentico e antico. Le frequenti rappresentazioni di cavalieri tra i Dogon del Mali si riferiscono alla loro cosmogonia e ai loro complessi miti religiosi. Secondo questi racconti, uno dei Nommo, antenati degli uomini, fu resuscitato dal dio creatore Amma e discese sulla terra trasportato da un'arca trasformata in cavallo. Inoltre, durante la sua intronizzazione, la massima autorità religiosa del popolo Dogon, il capo religioso chiamato Hogon, sfilava sulla sua cavalcatura, senza dover mettere piede a terra secondo la consuetudine. Nella regione delle scogliere del Sangha, dove l'accesso a cavallo è impossibile, i sacerdoti lo indossavano, evocando con un nitrito il mitico antenato Nommo. La missione Dakar-Gibuti del 1931, guidata da Marcel Griaule, si occupò di studiare approfonditamente i riti di questa popolazione stabilita nella regione delle scogliere di Bandiagara, a sud-ovest dell'ansa del Niger. I Dogon, popolo di agricoltori, sarebbero costituiti da diversi popoli che vi trovarono rifugio in seguito a siccità o a ripetute invasioni. Questo lavoro è stato poi completato da una serie di eminenti ricercatori e antropologi.
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