Appartenente a un iniziato Bwami, questa statuetta tribale africana con il corpo a "z" e la testa di un uccello, è una delle tante altre utilizzate durante le iniziazioni. Queste effigi a zigzag sono collegate, secondo Elisabeth L. Cameron, a donne Bwami di alto rango il cui copricapo a forma fallica è anche chiamato nkumba. Quando la figura viene portata capovolta, viene poi chiamata mulima (pipistrello). Patina granulosa, residuo ocra. L'insegnante guidava l'aspirante in un luogo dove venivano esposte maschere e statuette, ed era attraverso un'attenta osservazione che il futuro iniziato doveva intuire il significato più o meno complesso di queste metafore, queste ultime in gran parte riferite a proverbi e detti. Coloro che non potevano vedere l'oggetto, per proteggersi da esso, dovevano sottoporsi a cerimonie costose, e talvolta anche unirsi al rango inferiore del Bwami, il kongabulumbu, a grandi compensi per famiglie. Ognuna di queste iniziazioni si è svolta nell'arco di sette giorni e comprendeva almeno sette rappresentazioni. Gli oggetti "vinti" individualmente venivano quindi conservati in una borsa intrecciata indossata a tracolla, in un cestino per quelli vinti collettivamente.
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