L'arte africana comprende principalmente due tipi di statue Azande: le statue Kudu rappresentano gli antenati, e le statue Yanda in forma animale o umana, aventi un ruolo apotropaico, esibite durante riti divinatori durante i rituali della società Mani. Stilizzazione quasi astratta per questa statuetta di Yanda poggiata su gambe spesse. Morbida patina granulosa di tonalità scura. Alcune abrasioni. Anticamente denominate “Niam-Niam” perché considerate antropofaghe, le tribù raggruppate sotto il nome di Zande, Azandé, si stabilirono, provenienti dal Ciad, al confine tra la RDC (Zaire), il Sudan e la Repubblica Centrafricana. Secondo le loro credenze, l'uomo è dotato di due anime, una delle quali si trasforma alla sua morte in un animale totem del clan a cui appartiene. Il nome della loro etnia significa: "coloro che possiedono molta terra", un'allusione al loro passato di guerrieri provenienti dal Sudan. Le statuette Yanda venivano esposte durante le sessioni divinatorie durante le quali il capo della società le ricopriva di pasta e vi soffiava sopra del fumo. Gli Zandé usavano anche oracoli di veleno in molte circostanze e avevano un linguaggio segreto.
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