Collezione d'arte belga africana. Scultura che integra l'ampia varietà di oggetti del culto Yanda la cui composizione inventiva si declina in personaggi posti schiena contro schiena che formano un essere ibrido di aspetto soprannaturale. Patina oleosa marrone, residuo granuloso. Chiamate precedentemente "Niam-Niam" perché considerate cannibali, le tribù raggruppate sotto il nome di Zande, Azandé, si stabilirono, proveniente dal Ciad, al confine tra la RDC (Zaire), il Sudan e la Repubblica Centrafricana. Secondo le loro credenze, l'uomo è dotato di due anime, una delle quali si trasforma alla sua morte in un animale-totem del clan a cui appartiene. Le loro sculture sono legate alla loro società segreta dall'inizio del 20° secolo, i Mani, esaltando l'importanza delle donne. Le loro statuette Yanda, esposte durante le sedute divinatorie durante le quali il capo della società le spalmava di pasta e soffiava su di esse del fumo, assumono un ruolo apotropaico. Hanno anche usato oracoli velenosi in molte circostanze.
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