Collezione privata belga di arte africana Tra i Kongo, il nganga era responsabile dei rituali, attivando una forza spirituale utilizzando un nkondi (pl. nkissi). Il termine nkisi veniva quindi utilizzato per designare nozioni come "sacro" o "divino". La categoria più influente dei "minkisi kongo" era costituita da strumenti destinati ad aiutare i capi regionali a far rispettare la legge, ogni chiodo evocava un caso particolare: parti in conflitto, divorzio, conflitti tra comunità... Gli nkondi miravano quindi a garantire l'applicazione del accordo sulla risoluzione dei conflitti e suscitare timori sulle conseguenze del comportamento dei singoli individui. Dalla seconda metà del XX secolo, i minkisi minkondi furono posizionati strategicamente lungo le coste del regno di Loango per proteggersi dalle incursioni europee. Tra i più potenti, il Mangaaka era considerato il “re” e il “maestro”, arbitro supremo dei conflitti e protettore delle comunità, divenendo così il genere scultoreo più ambizioso e monumentale.
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