Ex collezione francese di arte africana, il nome del collezionista verrà comunicato all'acquirente. Diverse versioni delle statue Fang Byeri compongono l'arte africana. Figura femminile notevole e atipica, che incarna un antenato éyéma-o-byeri. Queste statue troneggiavano su casse cilindriche di corteccia contenenti le ossa dei notabili del clan. Patina nera oliata. Erosioni, crepe da essiccamento. I popoli conosciuti come Fang, o "Pahouin", descritti come guerrieri conquistatori, invasero a balzi successivi, di villaggio in villaggio, tutta la vasta regione compresa tra Sanaga nel Camerun e Ogooué nel Gabon, tra il XVIII e l'inizio del XX secolo. In fondo alle loro capanne, in un angolo buio e spesso fumoso, i capi di lignaggio conservavano con cura i loro Byéri, i bauli delle reliquie e le sculture che li "guardavano". La vita quotidiana dei Fang consisteva in tre priorità: perpetuare l'identità sociale, sopravvivere in un ambiente naturale ostile, dialogare con i defunti per allontanarli dai vivi. (Louis Perrois)
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