Scultura di arte africana raffigurante un antenato maschio le cui scarificazioni del viso e del corpo contraddistinguono i clan Batabwa. Il soggetto è posizionato su una base circolare, con spalle e busto rivolti in avanti. Patina marrone ruvida, erosioni e crepe da essiccamento. I Tabwa ("scarificare" e "scrivere") costituiscono un gruppo etnico presente nel sud-est della RDC, attorno al Lago Tanganica. Le tribù di questa regione, come i Tumbwe, adorano i loro antenati mipasi grazie a sculture tenute da capi o stregoni. Una carica magica (dawa) veniva spesso inserita nella parte superiore della testa delle statue. Gli indovini-guaritori utilizzavano questo tipo di oggetti per svelare la stregoneria e proteggersi dagli spiriti maligni. Semplici agricoltori senza potere centralizzato, i Tabwa si unirono attorno ai capi tribù dopo essere stati influenzati dai Luba. Animisti, le loro credenze sono ancorate agli ngulu, spiriti della natura presenti nelle piante e nelle rocce.
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