Incentrato su gambe corte semiflesse, braccia divaricate dal busto che accompagnano la leggera flessione, questo piccolo personaggio offre i tradizionali cheloidi dei clan Ngombe e Ngala. La discreta incisione posta nell'arco inferiore del viso a rappresentare la bocca dona una certa morbidezza alla fisionomia. Patina nera satinata. Crepe. br /> Anticamente designate con il nome "Niam-Niam" perché ritenute cannibali, le tribù raggruppate sotto il nome di Zande, Azandé, si stabilirono, provenienti dal Ciad, al confine tra R.D.C. (Zaire), Sudan e Repubblica Centrafricana. Secondo le loro credenze, l'uomo è dotato di due anime, una delle quali si trasforma alla sua morte in un animale-totem del clan a cui appartiene. Il nome della loro etnia significa: "coloro che possiedono molta terra", un'allusione al loro passato bellicoso originario del Sudan. Le statuette Yanda sono state esibite in sedute divinatorie durante le quali il capo della società le ha spalmate di pasta e soffiato su di esse del fumo.
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