Antica scultura tribale che veniva indossata sulla testa, fissata su un copricapo di vimini. Sarebbe stato un genio animale chiamato Ciwara ad aver insegnato ai Bambara, o anche ai Bamana, a coltivare la terra. Questi ultimi ricordano il mito attraverso la rappresentazione stilizzata di un'antilope, il cui nome ci wara significa “bestia selvaggia della terra”. Portati sulla sommità del cranio e tenuti fermi da una sorta di cestello, questi stemmi accompagnavano i danzatori durante i rituali del tòn, associazione dedita ai lavori agricoli. Le maschere vagavano per il campo saltando per scacciare da esso i cattivi odori, e per individuare eventuali pericoli, o per stanare gli spiriti maligni che potevano rubare l'anima delle piante coltivate nonché la forza vitale dei loro semi. Stabiliti nel Mali centrale e meridionale, i Bambara, “Bamana” o “miscredenti”, come li chiamano i musulmani, appartengono al grande gruppo Mande, con i Soninke e i Malinke. Patina opaca vellutata, crepe.
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