Singolare scultura rappresentante un personaggio congelato in gesti potenti, che indossa una maschera Songye e il cui busto è formato da uno scudo circolare, modellato con la maschera Kifwebe. Gli scudi Songye/Luba, chiamati ngabo, erano conservati nella scatola delle maschere dove venivano simbolicamente appesi alle pareti. Alcuni furono offerti ai capi Songye che fecero un patto con i Luba. Un corno rituale, ora scomparso, inserito nella testa. Patina satinata. Erosioni., piccole abrasioni. Di questa maschera di Kifwebe (pl. Bifwebe) o "inseguendo la morte" (Roberts) spiccano tre varianti: il maschile (kilume) generalmente con una cresta alta, il femminile (kikashi) con una cresta molto bassa o addirittura assente, ed infine il maggiore potere di incarnazione (kia ndoshi). Questo tipo di maschera, in uso ancora oggi, sembra provenire dalla zona di confine tra la Luba settentrionale e la Songye sudorientale. I Songye provenivano dalla regione di Shaba nella RDC e si stabilirono tra il fiume Lualaba e il fiume Sankuru nel mezzo della savana e delle foreste. Le loro maschere maschili, con poteri occulti, furono esibite durante spedizioni punitive e disciplinari. Le loro apparizioni rimasero infatti legate a obiettivi divinatori e socio-politici. (Luba, F. Neyt) Illuminato. : "Il ragionevole e la forza" ed. Museo Reale dell'Africa Centrale
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