Sculture Poro nell'arte tribale africana Questa figura femminile che adotta linee curve appartiene allo stile Senoufo. Le gambe affondano nella base formando un pestello chiamato "sedine" o "dol" a seconda del dialetto. Cheloidi tribali incidono sul corpo. Patina nera liscia. I Senoufo, nome dato loro dai coloni francesi, sono costituiti principalmente da contadini che si sono dispersi tra Mali, Costa d'Avorio e Burkina Faso. I consigli degli anziani, guidati da un capo eletto, amministrano i villaggi Senufo. Governati da tradizioni matrilineari, sono costituiti da agglomerati di abitazioni detti katiolo. Ognuno di loro ha la propria associazione Poro che avvia i ragazzi dall'età di sette anni in una successione di tre cicli della durata di sette anni. Si raccolgono in un recinto sacro chiamato sinzanga situato nei pressi del paese, tra gli alberi. Alla morte di uno dei membri del Poro furono esposte le statue denominate pombibele. Sebbene esclusivamente maschile, la società Poro rende infatti omaggio attraverso queste statue al presunto fondatore della sinzanga La società femminile sandogo gestisce la divinazione per placare gli animi dei cespuglio, e ha anche statue. Le statue deble, usate dagli indovini, raffigurano gli spiriti della boscaglia in forma umana. Questi spiriti ricevono offerte in cambio della loro protezione contro tutti i tipi di piaghe.
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