L'arte africana del culto Byeri è illustrata da varie sculture antropomorfe che fungono da "guardiani" e incarnano l'antenato. Un volto piriforme portato da una morfologia allungata contraddistingue questa scultura. Le braccia ridotte, comprimendo il torace, formano un blocco liberando l'addome. Le gambe geometriche si estendono da fianchi a bulbo stretto. Patina nera lucida. Erosioni. Le casse contenenti le reliquie di illustri antenati erano custodite dall'uomo più anziano del paese, l'esa. Sormontati da una statua o da una testa che fungeva da guardiano delle scatole "byeri", erano riposti in un angolo buio della capanna, intesi a deviare influenze malvagie verso qualcun altro. Venivano utilizzati anche durante le cerimonie di iniziazione per i giovani legati alla società "So". Durante le feste, le statue venivano separate dai loro palchi e portate in parata. I popoli conosciuti come i Fang, o "Pahouin", descritti come guerrieri conquistatori, invasero a balzi successivi, di villaggio in villaggio, l'intera vasta regione compresa tra i Sanaga in Camerun e gli Ogooué in Gabon, tra il 18 e l'inizio del XX secolo.
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