Figura femminile che il peso di un bambino, sulla schiena, sembra piegarsi. Il viso presenta la tradizionale deformazione delle labbra dovuta al labret. I tatuaggi sono stati tracciati con cera d'api e sono stati realizzati anche motivi scarificati per scopi estetici. Queste statue che simboleggiano un antenato si riferirebbero alla creazione, secondo la quale il primo uomo Makonde avrebbe scolpito un'immagine femminile che divenne la madre dei suoi figli e che da allora è stata venerata. Patina nera erosa, crepe da essiccazione e perdite. I Makonde, un popolo bantu matrilineare del Mozambico settentrionale e della Tanzania meridionale, indossavano maschere da elmo chiamate lipiko, mapiko, durante le cerimonie di iniziazione per i giovani. I Makonde adorano un antenato, il che spiega l'abbondanza di statue femminili relativamente naturalistiche. Oltre alle maschere per il viso, midimu, i Makonde producono anche maschere per il corpo con il busto femminile, esaltando la fertilità.
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