Tra le tante maschere africane akishi (cantare: mukishi, indicando potere) dell'arte tribale africana Chokwe, il potente la controparte maschile della maschera Mwana Pwo è il cihongo. Queste maschere sono ballate da professionisti itineranti. I motivi incisi fanno parte dei canoni estetici di Chokwe, ma sono anche serviti come indicatori pubblici dell'identità etnica. Questo ricorrente motivo cruciforme avrebbe anche un significato cosmogonico. Indossata da sempre da ballerini di sangue reale, questa maschera che incarna uno spirito simboleggia potere e ricchezza. Occasionalmente è anche intervenuto in sentenze. Patina policroma, abrasioni. Le maschere dei clan Chokwe, Luda, Luvale/Lwena, Luchazi e Mbunda sono chiamate "makishi" (sing. likishi) in Zambia. Questo nome deriva da "kishi", un concetto bantu che evoca la manifestazione di uno spirito o di un antenato. Questi agenti di ordine sociale, morale e spirituale, formando un pannello di diversi personaggi, socievoli, aggressivi o imprevedibili, incarnano infatti lo spirito di un illustre antenato (maschio o femmina), il loro aspetto si manifesta principalmente durante i riti mukanda, inclusa la circoncisione , durante la quale la loro vera identità deve rimanere nascosta agli occhi del profano. I loro accessori e il loro comportamento, a seconda dei casi, simboleggiano valori morali, sottolineano la fertilità o addirittura parodiano estranei.
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