Stabilita saldamente su piedi larghi, questa figura femminile appoggia la punta delle dita su un addome bulboso. La faccia triangolare, dove sono alloggiati grandi globi a forma di cuore, presenta scarificazioni rappresentate da tacche e fori concentrici. Una singolarità insolita risiede nel dettaglio di una corda che attraversa la mascella. Questa statuetta era probabilmente usata in riti di fertilità o terapeutici. Patina costituita da depositi di ocra granulosa. Erosioni e crepe. br>Agricoltori, fanno parte di un gruppo di varie etnie insediate sulla riva sinistra dell'Ubangui, nell'estremo nord-ovest del Congo. Le loro creazioni artistiche, molto diverse tra loro ma con poche maschere, sono state ispirate da quelle delle tribù vicine. I giovani vengono preparati alla vita adulta attraverso rituali chiamati "gaza" e addestrati da antichi iniziati, i bugaza. Le loro statue rappresentano generalmente gli antenati primordiali Sèto e sua sorella-moglie Nabo, ovvero il dio Gàlè che garantisce la fertilità. Sono posti sugli altari per riti propiziatori.
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